L’importanza del welfare in azienda alla luce del cambiamento del mondo del lavoro

Leggerai questo:

  1. il mio pensiero su come cambierà il mondo de lavoro

  2. Il welfare come strumento di benessere

  3. quali sono i vantaggi economici del welfare

  4. paragoniamo premi e welfare sui costi

  5. cosa proponiamo insieme al welfare

ed ora, iniziamo


Il mondo del lavoro è cambiato e questo è chiaro a tutti.

Nulla sarà più come prima e dobbiamo farcene una ragione, le persone non lavorano più solo per i soldi ma hanno compreso l’importanza di dedicare tempo ed energie per avere in cambio qualcosa di più.

Cosa?

Non è difficile da capire, basta leggere i dati per capire che anche chi aveva contratti stabili si è dimesso da ambienti di lavoro tossici, il motivo sta nella ricerca della felicità.

Qualcuno ancora prova a sminuire l’effetto, prova a dire che le persone lavorano per soldi e basta. Io penso che le persone oggi non siano più disposte a sacrificare la propria vita per denaro e basta, vogliono far parte di realtà aziendali più attente, più riconoscenti e disposte a fare e dare qualcosa in più.

E qui entra in gioco il welfare come strumento di benessere. Ma attenzione, non parliamo solo di cose materiali, il welfare è molto di più.

Stiamo parlando di mentalità, prima di tutto, di orientamento alle persone attraverso il riconoscimento di modalità di lavoro diverse da quelle “ordinarie”, di volontà di riconoscere beni e servizi che la normativa ci mette a disposizione.

Cosa significa in pratica riconoscere beni e servizi? Provo a farla semplice.

Oltre alla retribuzione il datore di lavoro si sostituisce al lavoratore nel pagare beni o servizi che in alternativa avrebbe pagato con il netto in busta percepito, beni e servizi ricompresi dalla normativa che vanno dai viaggi e vacanze agli abbonamenti in palestra o a circoli di ogni tipo, dalle rette scolastiche dei figli ai corsi di formazione personali, dalle visite mediche specialistiche all’abbonamento a netflix o sky.

Hai capito bene, i servizi possono riguardare anche i familiari a carico del lavoratore.

Così sembra tutto facile è vero e facile non lo è perché la normativa quando ti concede un vantaggio, che ora vedremo, pretende tanto in cambio. In questo caso si pretendono due cose:

  1. che il riconoscimento di questi servizi o beni ai lavoratori sia il frutto di un accordo aziendale vincolante nel periodo di durata scelto (annuale, biennale, triennale, scegliete voi);
  2. che in fase di scelta di bene o servizio da parte del lavoratore vengano rispettate alcune regole in materia di pagamento, tracciabilità o modalità di rendicontazione.

Tutte cose fattibili se ne comprendi il vantaggio.

Il vantaggio è l’esenzione totale di contributi ed imposte sui valori riconosciuti ai lavoratori e spendibili in servizi o beni.

Se pensi che le somme in denaro corrisposte ai lavoratori subiscono trattenute contributive e fiscali e che i contributi a carico del datore di lavoro sono del 30% circa, comprenderai che la differenza tra quanto arriva al lavoratore come potere d’acquisto ed il costo azienda è circa il doppio.

Facciamo un esempio pratico di come il welfare riduce i costi:

Per fare arrivare 1000 euro netti ad un mio lavoratore ne pago 2000 circa.

Con il welfare aziendale, sul valore riconosciuto ad ogni lavoratore, che si potrà spendere come vuole, il costo è pari a 0.

Non è tutto gratis però. il regolamento si fa con chi è esperto della materia.

Inoltre, vi servirà una piattaforma on line per gestire le richieste di tutti i lavoratori, vi affiderete ad una piattaforma per dare modo ad ognuno di loro di scegliere il servizio o il bene che preferiscono.

Per darvi un’idea, il costo delle piattaforme è circa del 5% dei valori totali di welfare messi a disposizione dei beneficiari.

In poche parole, con 5 lavoratori ai quali volete riconoscere un valore netto di 1000 euro l’uno, potrete scegliere:

  1. darlo in denaro con un bel premio individuale. Costo azienda di circa 10.000 euro totali. Netto ai lavoratori di circa 5.000 totali, zero altri costi.
  2. realizzare un bel piano welfare con 1000 euro per ognuno spendibili sulla piattaforma. Costo azienda totale di euro 6.450 circa (5.000 di bonus + il costo piattaforma di circa 750 euro + 700 euro di consulenza per la realizzazione di un piano welfare (durata triennale, valore complessivo 2.100 euro).

Il risparmio è di soli 3.550 all’anno.

E con questo risparmio cosa si può fare?

Il mio consiglio poi è quello di investire una parte di questo risparmio, diciamo il 50%, attraverso quel qualcosa in più che nessuno riconosce.

Noi vi proponiamo di inserire un percorso formativo all’interno del piano welfare aziendale, un percorso formativo che tocca queste materie: comunicazione efficace, relazioni interpersonali, coaching individuale e crescita personale.

L’azienda potrà inserire nel regolamento welfare un piano formativo a disposizione dei team o dei singoli, un professionista a disposizione dei propri lavoratori che vada a migliorare il clima aziendale attraverso strumenti che nessuno ha ancora integrato.

Immaginate al coinvolgimento di questi lavoratori, all’attenzione percepita di ognuno di loro da parte del proprio datore di lavoro.

Creerete un legame indissolubile che non solo mirerà a durare a lungo ma a creare degli sponsor naturali dell’azienda, otterrete un esercito di persone pronte a spendersi per voi, trasmettendo all’esterno un’immagine unica e attrattiva.

I risultati arrivano solo se si è focalizzati su una mentalità di cambiamento e di attenzione al benessere delle persone.

Chiunque approccia al welfare come mero strumento di vantaggio fiscale o di abbattimento dei costi, si fa male, ottiene gli effetti contrari e dirà che tutto questo non vale nulla.

Bene! È per questo che penso che chi non vuole una cultura di benessere in azienda non debba fare nulla, non debba provare o avventurarsi, non solo non otterrebbe risultati ma diventerebbe un testimonial negativo dello strumento fantastico che è il welfare.

Chi non è pronto a trasformare la sua azienda mettendo il benessere al centro, deve aspettare e continuare a fare quello che ha sempre fatto.

Per gli altri, ci siamo. Siamo disponibili a creare un percorso unico che non tarderà a dare i suoi risultati.

 


 

Sono Massimiliano Scorza e amo portare il welfare nelle aziende coraggiose di investire sulle persone e che hanno capito l’importanza del benessere lavorativo.

Parlo di welfare su LinkedIn, lì potrai scrivermi in privato quando vorrai.

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