Il percorso ideale di inserimento in azienda (per il datore di lavoro)

Leggerai questo:

  1. cosa intendiamo con percorso ideale di inserimento

  2. gli step contrattuali

  3. Conclusioni

ed ora, iniziamo


Il percorso ideale di inserimento in azienda prevede l’utilizzo dei seguenti strumenti contrattuali: stage o tirocinio di inserimento, contratto di apprendistato e contratto a tempo indeterminato.

È chiaro che siamo difronte ad un percorso ottimizzato per il datore di lavoro che preveda una crescita professionale del diretto interessato ma ritengo che, se ben utilizzate, queste forme contrattuali rappresentano anche il miglior modo, per un lavoratore, di crescere in azienda.

Spesso ci troviamo difronte a richieste di assunzione con l’esplicita richiesta di risparmiare soldi e questa richiesta fa partire una serie di domande, da parte nostra, e di ragionamenti sulle opportunità di assumere ottimizzando i costi.

Prima di arrivare ad essere reattivi però amiamo essere proattivi e quindi abbiamo pensato di ideare e comunicare un percorso ideale di inserimento in azienda che andasse a soddisfare le esigenze di un datore di lavoro in termini di costi e che giustificasse la crescita della risorsa in azienda.

Di cosa parliamo nello specifico

Parliamo di un percorso di inserimento rivolto a giovani lavoratori in quanto gli strumenti trattati sono rivolti ad una platea ben precisa, gli under 30.

Primo punto da chiarire, under 30 significa che la persona deve avere al massimo 29 anni e 364 giorni.

Il requisito deve esistere al momento della stipula del contratto (in questo caso di apprendistato ma vedremo in altri articoli che varrà per tutti gli altri contratti con requisito anagrafico) e NON che l’eventuale contratto agevolato durerà fino al raggiungimento dell’età indicata come soglia, più avanti spiegherò meglio il concetto.

Questo percorso ben definito sarà utile a coloro che vogliono ottimizzare i costi e che devono cercare una persona giovane da inserire in azienda.

Gli step contrattuali – lo stage

Parte tutto da un periodo di inserimento tramite uno stage (chiamarlo stage o tirocinio è la medesima cosa) che potrà avere una durata compresa tra i 2 ed i 6 mesi (la durata è stabilita dalla normativa Regionale; quindi, può variare tra regione e regione, questo è il dato della regione lazio) e che può prevedere un impegno massimo settimanale pari a 40 ore con un compenso minimo di euro 800.

Tale somma è non imponibile ai fini contributivi ed imponibile solo ai fini fiscali, non verserete quindi alcun contributo nei 6 mesi ma al massimo applicherete delle trattenute a titolo di imposta, sul compenso erogato, che impatterà sul netto del collaboratore.

Il compenso è soggetto all’assicurazione INAIL che dipenderà dal tipo di attività svolta (per darti un’idea, per un impiegato il costo è di circa 5 euro mese).

Lo stage non è un contratto di lavoro, sul compenso non ci sono altri costi come TFR, mensilità aggiuntive ecc., rappresenta un percorso di inserimento in azienda e si basa su attività lavorative svolte a titolo formativo con la completa supervisione di un tutor esterno (nominato dall’ente promotore in fase di attivazione) e di un tutor aziendale.

Per tale strumento non ci sono limiti di età, può farlo chiunque sia privo di occupazione e che non abbia mai svolto la mansione oggetto di stage, in precedenza.

Gli step contrattuali – l’apprendistato

Passato il periodo di stage, se alla scadenza il giovane sarà under 30, si potrà attivare un contratto di apprendistato, tecnicamente un contratto definito misto, di formazione e lavoro.

Anche qui dovrà esistere un tutor aziendale che dovrà supervisionare la formazione interna, la retribuzione sarà quella stabilita dal CCNL applicato o applicabile in azienda e prevedrà tutti i diritti di un lavoratore subordinato in quanto siamo nella fattispecie di rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Le caratteristiche fondamentali che devono essere conosciute su un apprendistato sono queste (il resto lo vedremo affrontando il caso specifico):

  • la durata può variare tra 6 e 36 mesi,
  • la contribuzione INPS è ridotta da un minimo di 1,5% ad un massimo del 10% della retribuzione a seconda di alcuni fattori (considerate che la contribuzione ordinaria è del 30% circa)
  • la formazione sarà interna col tutor ed esterna con enti formativi accreditati ma gratuita
  • al termine del periodo previsto di formazione, il datore può scegliere di non proseguire nel rapporto di lavoro.

Esiste la copertura INAIL contro gli infortuni nonostante non esista alcun obbligo di pagamento del premio durante i mesi di apprendistato.

Quindi siamo difronte ad un contratto a tempo indeterminato ma con facoltà di recesso al termine del periodo formativo. Questa facoltà lo rende un contratto non stabile, vi potrete trovare difronte a richieste di mutui e finanziamenti non riconosciuti ai giovani, il motivo è questo.

Durante il rapporto di apprendistato, si maturano le medesime cose che spettano ai colleghi qualificati, parliamo di ferie, permessi, mensilità aggiuntive, TFR, ecc.

Gli step contrattuali – stabilizzazione a tempo indeterminato

Al termine del periodo di formazione e lavoro si potrà scegliere di confermare in servizio il lavoratore e qui si apre un altro capitolo di valutazioni, la cosa certa è che le agevolazioni contributive del 10% di contributi dureranno ulteriori 12 mesi post conferma.

Esistono però delle agevolazioni ulteriori per chi conferma un apprendista ma dipenderanno dalla situazione soggettiva del lavoratore e da situazioni oggettive di esistenza di sgravi da applicare, rimandiamo tale valutazione ai casi specifici.

Breve recap del percorso di inserimento agevolato

Il percorso complessivo può prevedere quindi: primi 6 mesi di tirocinio di inserimento, ulteriori 36 mesi di contratto di apprendistato con agevolazione importante in termini di costo del lavoro + ulteriori 12 mesi in caso di conferma in servizio con le medesime agevolazioni dell’apprendistato.

Dal momento della conferma dell’apprendista, ci troveremo difronte ad un normale contratto a tempo indeterminato qualificato (anche se per gli ulteriori 12 mesi manterrà la denominazione “qualificato ex apprendista”), quindi avrà acquisito quella stabilità e credibilità che con l’apprendistato mancava.

Questo è il percorso ideale per un giovane in azienda, per poter valutare tale opportunità, i primi requisiti da controllare saranno:
1. Verifica che non abbia mai svolto mansioni oggetto dello stage
2. Verifica che prima dell’attivazione dell’apprendistato non abbia superato i 30 anni

Il resto verrà valutato sul caso specifico.

Il contenuto di questo testo rappresenta una consulenza a tutti gli effetti.

Se sei arrivato a questo punto significa che sei potenzialmente interessato a valutare gli strumenti illustrati ma attenzione, ci sono sfaccettature che potrebbero farti propendere per un percorso differente.

Ogni volta che dobbiamo assumere un lavoratore per un cliente facciamo queste valutazioni, non farle può farti perdere per sempre vantaggi economici.

Se vuoi lavorare insieme a noi scrivimi, rispondo sempre.

 


 

Sono Massimiliano Scorza e amo portare il welfare nelle aziende coraggiose di investire sulle persone e che hanno capito l’importanza del benessere lavorativo.

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